Chi sono

La mia foto
Ho 48 anni, ho due figli e vivo a Roma. Mi piace viaggiare, fotografare, leggere e andare in moto. Mi interessa tutto ciò che riguarda la tecnologia. Sono appassionato di politica e di sindacato, che seguo anche a livello europeo per conto della Falbi. Sono un tifoso giallorosso: della Roma e della squadra della mia città di origine, il Catanzaro.

domenica 24 agosto 2014

In viaggio nell'Europa dell'Est: 1. Poznan e Breslavia

Riprendo a scrivere raccontando il mio lungo viaggio avvenuto dal 9 al 23 agosto con partenza da Poznan, con tappe a Breslavia, Oswiecim (Auschwitz), Cracovia, Praga, Dresda e Berlino.



Ero già stato in Polonia, un paio d'anni fa, visitando le città di Varsavia e Lublino.
Apprezzai molto la gente polacca, e il viaggio (per lavoro, ma con una breve divagazione personale) mi diede modo di venire a contatto direttamente con la sofferenza e con la tragica storia vissuta dal popolo polacco.
Una storia che si percepisce in ogni angolo delle città, nei racconti della gente, un popolo che ha vissuto e sopportato soprusi, eccidi, deportazioni e, in generale, tragedie.

Ricordo che i colleghi polacchi, che mi ospitarono a Varsavia, mi fecero visitare il museo della moneta presente nella sede della Banca Centrale a Varsavia. Ho ben impressa nella mia mente la commozione nei loro volti quando mi mostrarono la moneta commemorativa di Katyn. Un posto e soprattutto una storia di cui sapevo molto poco. Ricordavo che l'incidente aereo di Smolensk, in cui perirono 96 persone, tra le quali il Presidente della Repubblica polacca, il Governatore della Banca Centrale e tante altre autorità, aveva a che fare con la tragedia di Katyn, ma in tutta onestà non mi sovveniva nulla di più.
A Katyn fu perpetrato un massacro terribile di militari e civili polacchi, da parte dei sovietici. Vi suggerisco, se non conoscete la storia, a leggerla. Ne rimarrete impressionati.

Fatta questa doverosa premessa, torno al viaggio, anzi lo inizio a raccontare...

Dicevo che un paio d'anni fa ho visitato Varsavia e Lublino.

Varsavia non mi è piaciuta molto, è una città interamente ricostruita dopo la guerra, e successivamente assoggettata all'architettura comunista di Stalin, che fece costruire l'orribile Palazzo della Cultura e della Scienza (inserire link).

Lublino è una piccola città a est, vicino al confine con la Bielorussia. È un centro universitario e una città vivace e carina, a mio avviso. Ritengo che meriti decisamente sicuramente una visita.

Questa volta il mio viaggio avrà inizio dalla Polonia Orientale, per la precisione da Poznan, collegata con Roma con un volo Ryanair.

POZNAN 

A Poznan ho imparato che le più importanti città polacche hanno una "Rynek", una piazza, solitamente rettangolare, che è il cuore pulsante della città. Quella di Poznan è molto bella ed elegante, piena di ristoranti e di locali dove la gente, a qualsiasi ora, siede e si rilassa sorseggiando una bevanda calda, una birra, o pasteggiando.

La "Stary Rinek" di Poznan

Al centro della piazza, a Poznan così come nella altre città che ho visitato, è presente almeno un edificio molto importante. A Pozan ne ho visitato uno, in cui era presente una mostra che illustrava tra l'altro, con reperti fotografici, le fasi di ricostruzione della piazza, completamente devastata durante la guerra.
In un altro edificio si svolgono matrimoni civili. All'uscita degli sposi gli amici e i parenti lanciano petali di rosa e monetine.

Una coppia di neo sposi


Un'altra cosa curiosa, presente anche in altre città polacche, è la presenza, in mezzo alla piazza, di un tubo, collegato all'attacco dei pompieri, che spruzza un getto d'acqua che è grande fonte di gioia e divertimento per i bambini (e non solo), che sguazzano e si rinfrescano.
Ovviamente ciò avviene solo d'estate!!!


La "Stary Rynek" con il tubo refrigerante

Le vie intorno alla piazza sono gradevoli ed eleganti, nonostante la presenza frequente, anche in pieno centro, di edifici demoliti e in ricostruzione.

Mi aspettavo, in una città cattolica, che la chiesa principale, il Duomo, si trovasse in pieno centro. Non è così... Il bel Duomo si trova a circa un km dalla Stary Rynek. 

La facciata principale del Duomo

La statua di San Giovanni Paolo II all'esterno del Duomo

L'interno del Duomo

Un particolare delle guglie

Vale la pena visitarlo, così come merita una visita il parco cittadino, con tanto di laghetto e di parco divertimenti, a poca distanza dalla Cattedrale. Consiglio il giro con il trenino che percorre circa 3 km, in cui si può ammirare l'oasi naturale nella primissima periferia della città.

In definitiva, Poznan, che conta circa 570 mila abitanti, è una città gradevole da visitare. L'avevo inserita nel tour solo perché, al momento della prenotazione del volo, era la destinazione più economica tra quelle polacche. Invece mi sento di suggerirne una visita a tutti coloro i quali dovessero recarsi nella parte occidentale della Polonia.

BRESLAVIA

Due ore a sud di Poznan si trova un'altra importante città, Breslavia o Wroclaw (in polacco).
La città, che conta circa 630 mila abitanti, fu quasi completamente rasa al suolo durante la guerra. È un bellissimo esempio di ricostruzione effettuata con cura e riproducendo il più possibile l'esistente.
Naturalmente anche Breslavia possiede la sua Rynek, più grande ed imponente di quella di Poznan.

Poco prima del mio arrivo, domenica 10 agosto, era stata organizzata una sorta di parata di auto e armamenti militari. Qui di seguito una testimonianza.
Uno dei lati della piazza di Breslavia

La Chiesa al centro della Piazza di Breslavia

La camionetta

Passeggiando a Breslavia, così come a Varsavia, a Lublino, a Poznan, non si può non pensare alla guerra, alle sue devastazioni, e a ciò che il popolo polacco ha dovuto subire e sopportare durante la guerra e successivamente, fino alla caduta del Muro, per opera dei russi e del regime comunista: i segni sono ovunque.

Anche Breslavia possiede un centro gradevole, che merita sicuramente una visita.

Ma vi confesso che la mia visita a Breslavia è stata fortemente condizionata dall'attesa per la tappa successiva del mio viaggio. 
Un posto che da anni desidero vedere, di cui ho sentito parlare tanto, e di cui ho sentito dire che le letture, le immagini e i filmati non riescono a rappresentarne, se non in minima parte, ciò che trasmette dal vivo. 
Posso confermare: dal vivo è un'altra cosa. Tutti dovrebbero andarci una SOLA volta.

Non è difficile: mi riferisco ad Auschwitz. Ne scriverò a breve.

Nessun commento:

Posta un commento